Un adolescente di 18 anni è stato arrestato con l’accusa di crimini di abuso sessuale su minori e pornografia infantile, dopo aver adescato una minorenne di 13 anni a produrre e inviargli “video di natura sessuale”, a Vila Real.
L’indagine è iniziata nell’aprile di quest’anno, nell’ambito “di una segnalazione fatta da un’istituzione di accoglienza e protezione di minori, presso la quale si trovava la minorenne”, ha dettagliato la Polizia Giudiziaria (PJ) in un comunicato inviato questo lunedì alle redazioni.
La nota ha indicato inoltre che l’adolescente avrebbe conosciuto la minore su un social network e, successivamente, l’ha adescata a “produrre e inviare video di natura sessuale”.
Il sospetto sarà ora presentato alle autorità giudiziarie per interrogatorio giudiziario e applicazione di misure coercitive.
Si ricorda che, secondo il Rapporto Annuale di Sicurezza Interna (RASI) del 2024, la delinquenza giovanile continua a mostrare una tendenza al rialzo dal 2021, registrando lo scorso anno un aumento del 12,5% rispetto al 2023. Inoltre, continua a crescere anche la criminalità di gruppo, che ha segnato un incremento del 7,7%.
Lo scorso anno, si è mantenuta “la predominanza di casi legati alla criminalità sessuale, in particolare l’abuso sessuale di minori commesso da trasgressori minori, con età comprese tra i 12 e i 16 anni”, oltre a meritare “ugualmente attenzione il crimine di pornografia infantile attraverso applicazioni come Discord e Whatsapp, utilizzate per il trasferimento di file di natura sessuale e pornografica”.

Nonostante lo scorso anno si sia verificata “una certa calma” nei crimini gravi contro la vita e l’integrità fisica da parte di giovani in contesto di gruppo, i crimini “sono sempre più gravi e sono commessi da individui sempre più giovani, in cui il valore della vita umana non ha alcuna rilevanza”.
Il documento segnala inoltre che giovani tra i 12 e i 16 anni hanno prodotto contenuti intimi per la vendita attraverso la condivisione in gruppi di ‘WhatsApp’, creati anche per distribuire pornografia adulta e contenuti di violenza estrema, inclusa la violenza praticata contro bambini.
Il RASI ha inoltre riferito che le indagini delle autorità hanno identificato bambini tra i 10 e i 13 anni come responsabili della creazione di questi gruppi dove si condivide informazione e la cui stessa condivisione già costituisce reato. Questi casi sono stati, si legge nel documento, inviati ai tribunali di famiglia e minori, poiché i bambini e i giovani identificati sono minori di età.
Lo scorso anno le autorità hanno identificato un’elevata prevalenza della distribuzione di pornografia su reti come ‘Instagram’, ‘YouTube’, ‘Facebook’, ‘WhatsApp’, ‘Telegram’ e ‘Google Drive’, nonché la condivisione di contenuti di abuso e sfruttamento sessuale di minori attraverso la ‘darknet’.