In un comunicato, l’Associação Nacional de Técnicos de Emergência Médica (ANTEM) afferma che la morte dell’uomo, di 73 anni, solleva “preoccupazione sulla qualità della formazione clinica offerta agli operatori del sistema”.
Un rapporto inviato all’Inspeção-Geral das Atividades em Saúde (IGAS) ad aprile indica che le deficienze dell’Istituto Nacional de Emergência Médica (INEM) avrebbero portato alla morte di un uomo “totalmente autosufficiente” a Portimão.
Si riporta che i professionisti dell’INEM avrebbero “commesso diversi errori” e avrebbero “tentato di alterare le informazioni per nascondere le mancanze”.
“Questo caso solleva, ancora una volta, serie questioni sui contenuti pedagogici attualmente forniti dall’INEM, che risultano non adeguati rispetto alle più recenti evidenze scientifiche e alle esigenze pratiche della medicina pre-ospedaliera moderna”, sottolinea.
In una nota inviata oggi alla Lusa, l’IGAS ha confermato l'”apertura di un processo di ispezione”, deciso il 7 maggio.
L’IGAS spiega che il processo è legato “alla qualità dei servizi offerti dai tecnici di emergenza pre-ospedaliera dell’ambulanza di emergenza medica di Portimão”.
L’ANTEM ricorda che l'”assenza di formazione continua adeguata, controllo di qualità, oltre alla persistenza di modelli pedagogici superati, compromette l’efficacia della risposta clinica sul campo”.
Ribadendo la sua totale disponibilità a collaborare con le autorità competenti nella costruzione di un modello educativo e di addestramento più rigoroso, l’associazione sottolinea che seguirà con “tranquillità e rispetto” istituzionale lo sviluppo dell’indagine condotta dalle autorità competenti.
L’ANTEM, tuttavia, considera “inaccettabile che la responsabilità per eventuali manchevolezze venga attribuita unicamente agli operatori, spesso posti in scenari complessi senza adeguata preparazione e aggiornamento tecnico, frutto di una formazione carente”.
“Gli operatori del SIEM hanno dimostrato, in modo consistente, un elevato livello di dedizione, professionalità e senso del dovere, anche in contesti avversi. È ingiusto e controproducente puntare il dito contro di loro senza considerare i gravi deficit strutturali e formativi che persistono nel SIEM”, sottolinea.