“In una fase in cui un nuovo governo inizia le sue funzioni, le suddette Commissioni Giustizia e Pace vogliono affermare che considerano le mete e gli obiettivi di lotta alla povertà un compito nazionale prioritario che deve mobilitare, con impegno, fermezza e determinazione, lo Stato nel suo insieme, la società civile e le Chiese e comunità religiose”, dichiarano i firmatari del documento oggi divulgato.
L’appello, rivolto all’esecutivo PSD/CDS insediatosi all’inizio di giugno, è sottoscritto dalla Commissione Nazionale Giustizia e Pace, Commissione Giustizia, Pace ed Ecologia degli Istituti Religiosi, e dalle Commissioni Giustizia e Pace di Braga, Évora, Algarve, Aveiro, Lamego, Viana do Castelo, Vila Real e Viseu.
Le organizzazioni si basano sullo studio della Caritas Portuguesa di marzo “Povertà ed Esclusione Sociale in Portogallo” per sottolineare che, “anche se negli ultimi anni ci sia stato qualche miglioramento negli indicatori della privazione materiale e sociale della popolazione portoghese, il ritmo del progresso è manifestamente insufficiente per raggiungere gli obiettivi stabiliti nella Strategia Nazionale di Lotta alla Povertà”.
“Particolarmente preoccupante è il deterioramento dell’accesso all’abitazione e della garanzia di condizioni minime di vita dignitose, con l’aumento delle persone senza fissa dimora e delle famiglie che vivono in condizioni chiaramente inadeguate”, avvertono le organizzazioni cattoliche.
Nello studio divulgato alla fine di marzo, basato sugli indicatori dell’Istituto Nazionale di Statistica (INE) e di Eurostat, la Caritas ha avvertito che il Portogallo continua a vivere situazioni di privazione abitativa molto severa, indicando un “aumento drammatico” di persone che vivono in condizioni di senza fissa dimora e sottolineando che le difficoltà legate all’abitazione colpiscono molteplici segmenti della popolazione.
La Caritas sottolinea che “l’accesso a un’abitazione dignitosa è un diritto costituzionale, tuttavia in Portogallo persistono situazioni di privazione abitativa molto severa”.
La Caritas Portogallo avverte dei casi che rimangono invisibili nelle statistiche ufficiali sulla povertà e mette in evidenza la “tendenza recente molto rilevante” dell’aumento delle richieste di aiuto da parte degli immigrati.
L’organizzazione che gestisce l’azione sociale della Chiesa Cattolica afferma che “la questione dell’immigrazione è diventata sempre più centrale nel dibattito pubblico in Portogallo”.
L’istituzione sottolinea di aver constatato una “tendenza recente molto rilevante [che] è l’aumento delle richieste di supporto da parte degli immigrati” e rimarca che le statistiche ufficiali sulla povertà o l’esclusione “hanno ancora difficoltà a catturare questa realtà”, ma che essa è presente nel “quotidiano dalla rete Caritas”.
“Le statistiche ufficiali a livello europeo risultano da indagini su persone che vivono strettamente in alloggi familiari abituali, basandosi sulle informazioni dei Censimenti. Non includono quindi le persone senza fissa dimora, i detenuti nelle prigioni, i nazionali o migranti che vivono in alloggi temporanei o le comunità nomadi”, riferisce la Caritas.
“Molti di questi casi, invisibili nelle statistiche ufficiali, si rivolgono al supporto della rete Caritas distribuita in tutto il paese”, si legge nello studio.