Sono state raccolte 371 risposte per analizzare il lavoro notturno e nei fine settimana di questi professionisti, che il sindacato afferma essere esausti.
“Tra coloro che hanno dichiarato di svolgere lavoro notturno, è emersa una media settimanale di 14,23 ore aggiuntive, oltre alle 35 ore regolamentari”, si legge nel documento.
Relativamente al lavoro nel fine settimana, i magistrati hanno affermato di svolgere, in media, 8,07 ore settimanali.
Oltre ai numeri, gli intervistati hanno lasciato anche commenti che alludono a “sovraccarico permanente di lavoro, con grande impatto sulla vita personale e familiare” e “impossibilità di rispettare le scadenze entro l’orario normale di lavoro”.
È stata ugualmente menzionata la mancanza di compensazione o valorizzazione dello sforzo extra.
Lamentele sull’insufficienza di risorse umane e materiali, unite a resoconti di esaurimento fisico ed emotivo, hanno completato il quadro reso noto dal sindacato.
“Questi dati rivelano un orario di lavoro effettivo significativamente superiore a quello previsto dal regime legale, evidenziando lo straordinario impegno richiesto ai magistrati per rispondere alle esigenze processuali”, ha sottolineato la struttura sindacale.
Per il sindacato, la mancanza di magistrati del Ministero Pubblico non può essere risolta con “il sacrificio della specializzazione”, in particolare, richiedendo loro di esercitare funzioni in più di una giurisdizione.
Il SMMP ha convocato per oggi e giovedì uno sciopero nazionale, seguito da paralizzazioni regionali l’11, 14 e 15 luglio, contro il movimento annuale dei procuratori.