Violenza ostetrica Associazioni criticano le proposte del CDP e del PSD

Violenza ostetrica Associazioni criticano le proposte del CDP e del PSD
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Per le 23 associazioni che hanno firmato il documento, l’eliminazione del concetto di violenza ostetrica dalla legge approvata a marzo di quest’anno, e che sarà discussa il prossimo venerdì, significa anche “ignorare le voci delle donne, proteggere pratiche disumane e perpetuare la normalizzazione della sofferenza” e chiedono che l’Assemblea della Repubblica respinga le proposte del CDS-PP e del PSD.

 

Secondo questo gruppo di associazioni, del quale fanno parte l’Osservatorio della Violenza Ostetrica (OVO) e l’Unione delle Donne Alternativa e Risposta (UMAR), l’integrazione del concetto di violenza ostetrica è stata il risultato di denunce, studi, rapporti e, soprattutto, della testimonianza coraggiosa di migliaia di donne che sono state silenziate per troppo tempo.

Il prossimo venerdì, sarà discusso il disegno di legge del CDS-PP, presentato il mese scorso, che mira ad abrogare la legge 33/2025, pubblicata il 31 marzo, che “promuove i diritti nella gravidanza e nel parto”, e che è stata approvata a marzo scorso con i voti contrari del PSD, CDS-PP e con l’astensione di Chega e Iniziativa Liberale.

Nello stesso giorno, sarà discusso anche un disegno di legge del PSD sulla stessa materia, che elimina dalla legge il concetto di violenza ostetrica, ritenendolo “eccessivamente ampio e indesiderabilmente vago”.

Nel secondo articolo della legge, sono considerati come violenza ostetrica gli atti fisici e verbali esercitati da professionisti della salute basati su un comportamento disumanizzato, abuso di medicalizzazione o “patologizzazione dei processi naturali, mancando di rispetto al regime di protezione”, dalla preconcezione fino alla nascita.

Questa legge ha permesso anche la creazione di un quadro legale per l’episiotomia [un taglio nel perineo per ampliare il canale del parto], promuovendone l’eradicazione come pratica di routine, come preconizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Secondo il disegno di legge, la realizzazione di episiotomie “di routine e altre pratiche reiterate non giustificate” potrebbero portare a inchieste disciplinari per i professionisti della salute o a penalizzazioni nel finanziamento degli ospedali. Il PSD intende abrogare questo articolo.

Di fronte a queste proposte, le varie associazioni hanno ritenuto che debba essere promosso un dialogo serio per migliorare la legge, in collaborazione con associazioni e professionisti della salute. “Solo con ascolto attivo e collaborazione è possibile migliorare la legge e garantire migliori cure per tutte le donne”, si legge nella lettera aperta.

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