In dichiarazioni all’agenzia Lusa, Ana Gaspar, una delle persone colpite dall’annullamento dell’estrazione del 29° concorso del PRA, ha lamentato la mancanza di risposte da parte del comune e ha dichiarato che esiste “un sentimento diffuso di ingiustizia”, il che spiega il ricorso a azioni legali.
Ana Gaspar ha anche criticato l’omissione da parte del comune che, prima di comunicare l’annullamento, ha informato i candidati che, “per ragioni tecniche”, l’estrazione è stata effettuata il 16 giugno alle 17:30, i risultati sono stati pubblicati sul sito del comune e sulla piattaforma Habitar Lisboa, i candidati sono stati debitamente avvisati e che l’estrazione inizialmente prevista per il 17 giugno alle 12:00 veniva “annullata”.
Secondo la direttrice municipale dell’Abitazione, Marta Sotto Maior, l’estrazione del 29° concorso del Programma Affitto Accessibile, con 133 alloggi, è stata effettuata prematuramente a causa di “errore umano” e, pertanto, è stata annullata “in meno di 24 ore”, in quanto non rispettava il requisito di essere un atto pubblico.
L’estrazione è stata ripetuta il 27 giugno, alle 15:30, comprendendo lo stesso universo di concorrenti, per un totale di 7.362 candidature.
Quel giorno, il sindaco di Lisbona, Carlos Moedas (PSD), si è impegnato a esaminare tutti i casi delle persone colpite dall’annullamento dell’estrazione, affermando che “è legittimo” che si sentano deluse.
Rifiutandosi di prendere decisioni affrettate, il sindaco ha sottolineato che “molte di queste persone alla fine non avrebbero avuto assegnata la casa, perché quella era solo un’assegnazione e tutto doveva essere confermato”, con la documentazione richiesta per l’assegnazione degli alloggi.
Tre settimane dopo l’accaduto, alcune delle persone colpite dall’annullamento dell’estrazione sono preoccupate per la mancanza di contatto da parte del comune, posizione manifestata da Ana Gaspar in una lettera inviata a Carlos Moedas, nella quale informa che “i danneggiati hanno già avviato azioni, comprese misure cautelari e azioni principali, con il supporto legale necessario”.
Dopo aver mobilitato un gruppo di persone danneggiate tramite contatti sui social media, Ana Gaspar ha dichiarato che i candidati al PRA si sono rivolti alla Previdenza Sociale per richiedere avvocati e “sono già previste 24 misure cautelari relative all’estrazione condotta il 27 giugno”, affermando che “basterà una decisione favorevole affinché questa sia annullata”.
Secondo questa cittadina, è in considerazione anche un’azione principale “a nome dei 133 danneggiati” per denunciare l’irregolarità del processo; richiedere l’annullamento dell’estrazione del 27 giugno; “chiedere il riconoscimento del diritto all’abitazione con canone accessibile, assegnato legittimamente a chi è stato sorteggiato il 16 giugno”; e richiedere indennità per i danni causati, adattate alle situazioni concrete di ciascuno dei danneggiati.
“È fondamentale sottolineare che ciascuna delle persone colpite ha la propria realtà e motivi validi che rendono questa situazione particolarmente grave. Parlo di madri con figli in situazione di dipendenza totale, persone che affrontano malattie terminali, tra altre situazioni di estrema fragilità”, ha dichiarato.
Nel suo caso personale, Ana Gaspar, madre single con due figli, ha spiegato di essere riuscita a chiarire con il padrone di casa la sua situazione dopo aver richiesto la risoluzione del contratto di affitto, a seguito della notifica di assegnazione di un’abitazione municipale, e continua a vivere nella stessa casa in affitto, in cui paga 1.476 euro al mese, mentre nel PRA pagherebbe 320 euro.
“Vogliamo una casa con un canone accessibile”, ha affermato, sottolineando che quando hanno ricevuto l’indicazione dell’assegnazione di un’abitazione municipale è stato come “vincere la lotteria”.
L’agenzia Lusa ha chiesto al comune la risposta per le 133 persone colpite dall’annullamento dell’estrazione, aspettando ancora informazioni.