L’annuncio è stato fatto dal segretario di Stato Aggiunto e della Politica della Difesa Nazionale, Nuno Pinheiro Torres, rispondendo al deputato del Chega Nuno Simões de Melo, nel dibattito sulla partecipazione portoghese alla Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO), in parlamento.
Il deputato del Chega ha chiesto al Governo quando intende presentare al parlamento un nuovo concetto strategico di Difesa Nazionale, poiché l’attuale ha più di un decennio e fa ancora riferimento all’importanza di una “partnership bilaterale tra NATO e Russia”.
Il governante ha riconosciuto che l’attuale concetto strategico “appartiene a un altro mondo in termini di sicurezza” e ha garantito che l’esecutivo intende presentare “a breve” una proposta di revisione di questo documento ai deputati.
Secondo Nuno Pinheiro Torres, il Governo vuole prima rivedere documenti strutturali come il concetto strategico, le missioni delle Forze Armate o il sistema di forze, prima di procedere a una revisione della Legge di Programmazione Militare, prevista “all’inizio del prossimo anno”.
“L’acquisizione di nuove capacità necessarie sarà fatta secondo la revisione della Legge di Programmazione Militare che avrà luogo all’inizio del prossimo anno. Appena sarà approvato il concetto strategico e tutti i documenti strutturali che ne derivano, sarà effettuata la revisione della Legge di Programmazione Militare”, ha spiegato.
Il segretario di Stato ha evidenziato che le attrezzature da acquistare dal Portogallo terranno conto non solo delle lacune del sistema di forze nazionale “ma anche degli obiettivi di capacità assunti dal Portogallo nell’ambito della NATO”, aggiungendo che “la maggior parte di questi investimenti sono già previsti nella Legge di Programmazione Militare”.
Durante il dibattito, la Segretaria di Stato degli Affari Esteri e della Cooperazione, Ana Isabel Xavier, ha sottolineato l’importanza dei progetti PESCO per lo “sforzo collettivo dell’Unione Europea in materia di Difesa, e ha sostenuto una maggiore “interoperabilità tra l’UE e la NATO” così come il rafforzamento del pilastro europeo della NATO.
Ana Isabel Xavier ha sostenuto che devono essere evitate “duplicazioni o ridondanze non necessarie” tra le due organizzazioni.
Nuno Pinheiro Torres ha sostenuto una PESCO “meno burocratica e con progetti a cui venga dato più supporto finanziario e allineata con le priorità europee”.
Paulo Moniz, del PSD, ha sostenuto che questo strumento “è un contributo fondamentale per il pilastro europeo della NATO” e Martim Syder ha ricordato il ruolo dei socialdemocratici nell’approvare l’integrazione del Portogallo nella Cooperazione Strutturata Permanente nel 2017, anno in cui governava il PS con l’appoggio parlamentare del PCP, BE e Partito Ecologista ‘Os Verdes’.
Per il Chega, il deputato Nuno Simões de Melo ha accusato l’esecutivo di prendere “molte misure isolate destinate a placare qualche disagio nelle file, ma senza una direzione strategica”.
A sinistra, il deputato del PS Bruno Dias ha considerato urgente che il Governo presenti all’Assemblea della Repubblica il suo piano per raggiungere il 2% del PIL in spese militari già quest’anno, con misure, valori e capacità.
“Senza questo piano, il Governo non sarà mai trasparente, non avrà mai la necessaria fiducia per un sistema cooperativo nell’area della Difesa Nazionale”, ha avvisato.
Per la IL, Jorge Miguel Teixeira ha chiesto “azione e impegno” nell’area, e il deputato João Almeida, del CDS-PP, ha suggerito una possibile fusione dei vari strumenti europei, come la PESCO e il piano ‘ReArm Europe’.
Il Livre ha chiesto la creazione di un gruppo di lavoro affinché il Portogallo esplori le sue potenzialità nel settore tecnologico, e il BE ha sostenuto che “ci sono investimenti da fare in sicurezza, ma non è necessario che tali investimenti siano necessariamente in armamenti offensivi”.
Per il PAN, Inês Sousa Real ha criticato l’obiettivo della NATO di raggiungere il 3,5% del PIL in spese puramente militari, considerando che il paese ha altre priorità, e il deputato del JPP, Filipe Sousa, ha considerato che la partecipazione del Portogallo alla PESCO “richiederà visione strategica, trasparente e scrutinio democratico”.
Nell’ultimo vertice della NATO, tenutosi all’Aia, alla fine di giugno, il primo ministro, Luís Montenegro, ha dichiarato che il Portogallo dovrà rafforzare di circa un miliardo di euro il budget per l’area della Difesa entro la fine dell’anno per raggiungere il 2% del PIL e che ciò sarà fatto attraverso “valorizzazione delle risorse umane”, con anticipazione di alcuni obiettivi della Legge di Programmazione Militare e investimenti in infrastrutture.
L’attuale Legge di Programmazione Militare, che stabilisce l’investimento pubblico in mezzi ed equipaggiamenti per le Forze Armate e che è stata approvata nel 2023, prevede un importo complessivo di 5.570 milioni di euro fino al 2034.
[Notizia aggiornata alle 19:21]