Il Ministero dell’Istruzione, della Scienza e dell’Innovazione (MECI) ha reso nota, giovedì, la nuova proposta del Governo per la revisione del RJIES, che prevede l’esistenza solo di università e università politecniche e una maggiore flessibilità nel peso di ciascun corpo elettorale nella scelta del rettore.
In dichiarazioni all’agenzia Lusa, a margine dell’Encontro Ciência 2025, che si è concluso oggi presso la NOVA School of Business and Economics, a Carcavelos, il ministro Fernando Alexandre ha spiegato che le principali novità sono emerse dagli incontri svolti la settimana scorsa con i partiti politici.
“C’è stata una riflessione e uno dei punti di divergenza in particolare, ad esempio con il PS, riguardava la classificazione del sistema binario”, ha affermato, spiegando che nella nuova versione “il sistema diventa molto chiaro”.
Nella proposta precedente, che era stata approvata dall’Assemblea della Repubblica in generale, ma caduta a seguito della caduta del Governo, l’esecutivo prevedeva tre tipologie: università, università politecniche e istituti politecnici, con la principale differenza tra le ultime due che le università politecniche avrebbero offerto dottorati.
Secondo la nuova proposta, il sistema binario include solo università e università politecniche, entrambe guidate da rettori, “per garantire una maggiore simmetria tra i due sottosistemi e il parallelismo con altri sistemi dello spazio europeo di istruzione superiore”.
“Diventa molto più chiaro”, ha considerato il ministro, riconoscendo che le tre tipologie potevano generare un po’ di confusione, soprattutto nella differenziazione tra università politecniche e istituti politecnici.
D’altra parte, il MECI intende che anche le scuole non integrate (istituzioni di istruzione superiore che non appartengono a un’università o politecnico) non siano più previste nel nuovo RJIES e si evolvano verso università o università politecniche.
“Le istituzioni dovranno elaborare strategie per ottenere, in questo nuovo quadro giuridico, un ulteriore sviluppo”, ha avvertito Fernando Alexandre, sottolineando che il sistema attuale “è molto frammentato”.
L’altra modifica nella nuova proposta del Governo riguarda l’elezione del rettore e, in questo caso, il Governo risponde a una critica del Chega.
Alla stregua della proposta precedente, è prevista l’elezione diretta dei rettori, ma ora è introdotta una maggiore flessibilità nella distribuzione del peso di ciascun corpo elettorale, con un requisito minimo di rappresentanza del 10% di ciascuno dei quattro corpi.
Per quanto riguarda il restante 60%, ciascuna istituzione di istruzione superiore avrà l’autonomia per definire nei propri statuti la distribuzione della rappresentanza.
Nonostante giustifichi le modifiche con un avvicinamento ai due principali partiti dell’opposizione, il ministro sottolinea che sono cambiamenti nei quali l’esecutivo si riconosce e che crede rendano “il progetto migliore”.
Nelle prossime due settimane, il MECI condurrà consultazioni con i rappresentanti del settore sulla nuova versione della proposta di revisione del RJIES, che prevede che a settembre venga presentata al parlamento, affinché possa essere approvata entro la fine dell’anno.
L’attuale RJIES è in vigore dal 2007 e avrebbe dovuto essere rivisto nel 2013. I due governi precedenti (l’ultimo governo di António Costa e il primo di Luís Montenegro) hanno iniziato questo processo che, in entrambi i casi, è stato sospeso con la caduta dei rispettivi governi.