Il tasso di sopravvivenza dei neonati fino a 26 settimane è “progressivamente migliore”.

Il tasso di sopravvivenza dei neonati fino a 26 settimane è "progressivamente migliore".
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“I neonati con età gestazionale inferiore a 26 settimane rappresentano una realtà clinica impegnativa, ma il Portogallo ha risposto in modo solido, organizzato e umano. Con tassi di sopravvivenza progressivamente migliori e mortalità neonatale complessiva tra le più basse dell’OCSE, il paese si colloca tra i migliori nei servizi perinatali”, riferisce la Comissão Nacional da Saúde da Mulher, da Criança e do Adolescente (CNSMCM).

La nota pubblica di questa commissione creata dal Ministério da Saúde arriva dopo che un bambino è nato prematuro giovedì in un’ambulanza dei Bombeiros Voluntários da Nazaré, nel distretto di Leiria, ed è poi deceduto dopo l’ammissione al Pronto Soccorso Ostetrico dell’Ospedale di Leiria.

La commissione considera anche che “questo tipo di nascita, quando avviene al di fuori di un centro specializzato e senza tempo per la preparazione, richiede una mobilitazione di risorse e decisioni in tempo reale che nessuna struttura sanitaria può garantire in modo infallibile”.

“Ciò che si può e deve garantire è una risposta coordinata, etica e basata su evidenze, come quella che la nostra rete neonatale ha cercato di assicurare”, aggiunge.

Il documento della CNSMCM afferma che il recente episodio che ha coinvolto un neonato di 26 settimane di gestazione durante un trasferimento interospedaliero ha motivato attenzione mediatica e che “questo episodio giustifica una riflessione serena e informata sul modo in cui il Portogallo risponde, in modo sistematico e organizzato, a situazioni cliniche ai limiti della viabilità neonatale”.

“Più che isolare un caso, è importante comprendere il fenomeno della prematurità estrema, ciò che è clinicamente in gioco a queste età gestazionali e quale sia il posizionamento etico, tecnico e organizzativo del nostro paese in questo ambito”, si legge nella nota pubblica.

La commissione sottolinea che secondo il Registo Nacional de Recém-Nascidos de Muito Baixo Peso, tra il 2019 e il 2024, sono nati in Portogallo 479 neonati con età gestazionale inferiore a 26 settimane, che rappresentano meno dello 0,3% del totale delle nascite, “ma riflettono una complessità clinica ed etica considerevole”.

Il tasso di mortalità globale in questo gruppo, continua, è del 56,3%, riflettendo le sfide dell’immaturità estrema, anche in contesti di cure intensive di eccellenza e che, “nonostante ciò, il Portogallo presenta risultati assistenziali comparabili ai migliori centri internazionali”.

La CNSMCM riferisce anche che la rete perinatale portoghese è un esempio di organizzazione sanitaria e che “il Portogallo dispone di una rete perinatale nazionale altamente strutturata, integrata da ospedali di supporto perinatale differenziato, con équipe dedicate di neonatologia, unità di terapia intensiva neonatale tecnologicamente attrezzate e protocolli nazionali per trasferimento in utero, per garantire il parto in un ambiente specializzato.

“Questa organizzazione consente una risposta specializzata alla prematurità estrema e costituisce uno dei pilastri del sistema sanitario neonatale portoghese, permettendo di ottenere risultati di eccellenza riconosciuti a livello internazionale”.

Tuttavia, considera che “è importante riconoscere che quando la nascita di un prematuro estremo avviene in modo non programmato, in un luogo senza una differenziazione adeguata, o senza tempo utile per il trasferimento in utero, il grado di complessità clinica aumenta esponenzialmente” e che “in queste situazioni, anche le équipe esperte affrontano ostacoli logistici, limitazioni di risorse e condizioni biologiche”.

“Questa organizzazione consente una risposta specializzata alla prematurità estrema e costituisce uno dei pilastri del sistema sanitario neonatale portoghese, permettendo di ottenere risultati di eccellenza riconosciuti a livello internazionale”, riferisce.

Su questo tema, anche l’Instituto Nacional de Emergência Médica (INEM) ha garantito che l’operato dell’organismo è stato “il più adeguato”.

In una risposta all’agenzia Lusa, l’entità che coordina l’assistenza medica d’emergenza in Portogallo riferisce che la sua “operazione (…) e quella di tutti i partecipanti a questo avvenimento è stata la più adeguata”.

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