In una nota, l’ASPP/PSP riferisce di essere a conoscenza che ANA – Aeroportos de Portugal “ha esercitato pressioni sulla Polizia di Sicurezza Pubblica e sul Governo per ridurre i controlli alla frontiera di Lisbona, in un chiaro tentativo di diminuire i tempi di attesa”.
Il sindacato della PSP ha considerato “incomprensibile e intollerabile che il Governo” ceda agli interessi di un’azienda privata “il cui unico scopo è aumentare i propri profitti”, in un momento in cui l’Esecutivo ha definito il controllo dell’immigrazione come una delle sue priorità.
Secondo l’ASPP/PSP, è “tecnicamente impossibile” garantire il livello di sicurezza e controllo richiesto dal Regolamento di Schengen e, contemporaneamente, accelerare il flusso di viaggiatori all’Aeroporto di Lisbona “senza mettere a rischio l’intera comunità europea”.
L’ASPP/PSP sottoscrive le recenti dichiarazioni dell’omologo spagnolo: “Mentre l’Aena [operatore degli aeroporti in Spagna] cerca benefici, noi ci incarichiamo del più importante — garantire la sicurezza e rispettare gli impegni stabiliti nel regolamento europeo. Basterebbe sostituire ‘Aena’ con ‘ANA’ per vedere lo stesso conflitto d’interessi all’aeroporto di Lisbona”.
L’entità sindacale ha avvertito che “i poliziotti di servizio alle frontiere sono esausti”, poiché non si era mai registrato un volume così elevato di passeggeri, che continua a seguire una tendenza di aumento.
“Ogni giorno all’ASPP/PSP arrivano denunce/richieste di aiuto da parte di poliziotti disperati. E non solo da associati”, ha detto, evidenziando che, “nonostante ciò, si continua con la strategia di attirare più passeggeri per un’infrastruttura già satura”.
L’ASPP/PSP ha affermato che “manca riconoscimento e compensazione finanziaria” a questi agenti e ha sottolineato che “farà tutto il possibile affinché un operatore privato non interferisca nei servizi pubblici essenziali, soprattutto nella salvaguardia della sicurezza nazionale e dello Spazio Schengen”.