Conselho Superior de Defesa “ha valutato per la prima volta l’investimento” fino al 2035.

Conselho Superior de Defesa "ha valutato per la prima volta l'investimento" fino al 2035.
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Interrogato dai giornalisti al Palácio Fronteira, a Lisbona, sulla riunione di oggi pomeriggio del Consiglio Superiore di Difesa Nazionale, Marcelo Rebelo de Sousa ha risposto che questo organo “ha considerato per la prima volta, con molta attenzione, gli investimenti da effettuare nei prossimi anni”.

Il capo di Stato e comandante supremo delle Forze Armate ha sottolineato che si è analizzato non solo “il 2% immediato” del Prodotto Interno Lordo (PIL), obiettivo da raggiungere entro la fine di quest’anno, “ma anche ciò che si investirà fino al 2035 – quindi, un periodo molto più ampio – e la necessità di rivedere la Legge di Programmazione Militare”.

Marcelo Rebelo de Sousa ha affermato che questa legge “ha un periodo di applicazione di 12 anni e che è a metà della sua applicazione o almeno in una fase già avanzata della sua applicazione”.

Il Presidente della Repubblica ha considerato che il Consiglio Superiore di Difesa Nazionale ha svolto “un lavoro importante, molto dettagliato” e ha annunciato che “continuerà questa valutazione dopo l’estate”.

“Ora aspettiamo la decisione finale, e dopo la decisione finale e nel momento opportuno, che come si sa ha conseguenze sulla Legge di Programmazione Militare che va all’Assemblea della Repubblica, e quindi ci vuole tempo per essere esaminata e tradotta concretamente”, ha aggiunto.

Secondo la nota divulgata alla fine della riunione di oggi, il Consiglio Superiore di Difesa Nazionale ha fatto “un’analisi della situazione di difesa e sicurezza internazionale” nel contesto della NATO e dell’Unione Europea, “essendo stato presentato il piano di investimento del 2% del PIL, nell’area della Difesa Nazionale, entro la fine del 2025”.

Nell’ultimo vertice della NATO, tenutosi all’Aia alla fine di giugno, il primo ministro, Luís Montenegro, ha dichiarato che il Portogallo dovrà aumentare di circa un miliardo di euro il budget destinato alla Difesa entro la fine dell’anno per raggiungere il 2% del PIL e che ciò sarà fatto attraverso “valorizzazione delle risorse umane”, anticipazione di alcune delle mete della Legge di Programmazione Militare e investimenti in infrastrutture.

In quel vertice, gli alleati si sono impegnati a investire il 5% del PIL entro il 2035 in spese militari, di cui il 3,5% per spese puramente legate alla Difesa e un ulteriore 1,5% in altri investimenti come infrastrutture e industria.

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