Grávida da Murtosa: “Voglio sapere dove ha messo mia figlia”

Grávida da Murtosa: "Voglio sapere dove ha messo mia figlia"
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La madre di Mónica Silva – conosciuta come la donna incinta della Murtosa – Celeste Barbosa, ha dichiarato martedì che non sarà in grado di perdonare l’uomo sospettato di aver ucciso sua figlia, Fernando Valente, accusandone anche i genitori di essere complici del crimine.

 

All’ingresso del tribunale di Aveiro, dove verrà ascoltata la lettura della sentenza del processo contro Fernando Valente, Celeste Barbosa ha parlato ai giornalisti. Alla domanda se un giorno avrebbe perdonato il sospetto per ciò che ha fatto a sua figlia, ha risposto che “non perdonava”.

“Era l’ultima cosa che facevo nella mia vita. Voglio sapere dove ha messo mia figlia. Lui, il padre e la madre”, ha detto.

Celeste Barbosa ha accusato i genitori di Fernando Valente di essere coinvolti nell’omicidio di Mónica Silva, ribadendo che sono stati “tutti e tre” ad uccidere sua figlia.

La madre di Mónica ha inoltre affermato di aspettarsi che venga applicata la pena massima al sospetto – 25 anni. Ha dichiarato che, nel caso Valente venisse assolto, “la giustizia non vale nulla” e la famiglia “farà ricorso”.

Celeste Barbosa ha anche sottolineato che la famiglia non rinuncerà a trovare il corpo di Mónica e che ritiene che Fernando Valente “non racconterà mai cosa è successo perché sono coinvolti tutti e tre”, riferendosi nuovamente ai genitori del sospetto.

“Per me, lui è venuto a cercare mia figlia e il padre e la madre erano già nell’appartamento”, ha accusato.

Da notare che, questo martedì, verrà ascoltata la lettura della sentenza del processo contro l’uomo sospettato di aver ucciso Mónica Silva, la donna incinta scomparsa nella Murtosa dal 2023.

Grávida da Murtosa: Suspeito ouve hoje decisão do tribunal

Grávida da Murtosa: Suspeito ouve hoje decisão do tribunal

Il Tribunale di Aveiro ha fissato per oggi la lettura della sentenza del processo contro l’uomo sospettato di aver ucciso Mónica Silva, la donna incinta della Murtosa, scomparsa dal 2023.

Lusa | 06:10 – 08/07/2025

La Procura ha chiesto la pena massima per Fernando Valente

Lo scorso 11 giugno, la Procura ha chiesto la pena massima (25 anni) per il sospettato dell’omicidio di Mónica Silva, ritenendo che tutti i fatti siano stati dimostrati.

Nelle argomentazioni finali, che si sono svolte stamattina presso il Tribunale di Aveiro, la Procuratrice della Repubblica ha dichiarato che non sussistono dubbi sull’esistenza di una pluralità di fatti che permettono di concludere che l’imputato sia stato l’autore della morte di Mónica Silva e del suo feto – scomparsa da ottobre 2023.

La procuratrice ha inoltre affermato che devono essere considerati provati tutti i fatti dell’accusa e, di conseguenza, l’imputato deve essere condannato a una pena esemplare, che dovrebbe situarsi al limite massimo dei 25 anni di reclusione.

Grávida da Murtosa. Ministério Público pede pena máxima para suspeito

Grávida da Murtosa. Ministério Público pede pena máxima para suspeito

La Procura ha chiesto la pena massima – 25 anni – per Fernando Valente, sospettato di aver ucciso e nascosto il corpo di Mónica Silva, che era incinta. Durante la mattina di mercoledì, si sono svolte le argomentazioni finali del processo presso il Tribunale di Aveiro e, per la prima volta, la sessione è stata aperta al pubblico e ai media.

Notícias ao Minuto con Lusa | 11:09 – 11/06/2025

Il caso della donna incinta della Murtosa

Fernando Valente, che ha avuto una relazione amorosa con la vittima e che avrebbe portato a una gravidanza, è accusato dei crimini di omicidio qualificato, aborto, profanazione di cadavere, accesso illegittimo e acquisizione di moneta falsa da mettere in circolazione.

L’imputato, che si trova agli arresti domiciliari, è stato arrestato dalla Polizia Giudiziaria (PJ) a novembre 2023, più di un mese dopo la scomparsa della donna, di 33 anni, che era incinta di sette mesi di gestazione.

La Procura accusa l’imputato di aver ucciso la vittima e il feto che portava in grembo, la sera del 3 ottobre 2023, nel suo appartamento a Torreira, per evitare che gli venisse imputata la paternità e beneficiassero del suo patrimonio.

L’accusa precisa inoltre che, durante la notte del 4 ottobre e nei giorni successivi, l’imputato si sarebbe disfatto del corpo della vittima, portandolo in un luogo sconosciuto, nascondendolo e impedendo che fosse trovato fino ad oggi.

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