“Investire nella prevenzione attraverso la promozione di abitudini alimentari più equilibrate non è solo una scelta intelligente. È una necessità urgente e prioritaria. Ogni euro investito nella prevenzione significa molti euro risparmiati nel trattamento”, ha dichiarato la governante durante la presentazione del “Relatório da Reformulação dos Alimentos em Portugal — 2018-2023” al Centro Cultural de Belém, a Lisbona.
Ana Paula Martins ha ricordato che il consumo eccessivo di zucchero, sale e grassi saturi rimane tra i “più rilevanti fattori di rischio alimentari” per il carico di malattia in Portogallo, contribuendo alla prevalenza di malattie croniche, come l’obesità, l’ipertensione arteriosa, il diabete, le malattie cardiovascolari e oncologiche.
“Questo scenario ha un costo umano altissimo. Anni di vita potenzialmente persi, anni vissuti con minor qualità e una sofferenza che colpisce intere famiglie. Però ha anche un impatto economico e sociale nel paese. E persino un impatto finanziario sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale [SNS]. I costi diretti e indiretti associati al trattamento di queste malattie sono colossali. E continuano a crescere”, ha sottolineato.
“Se non agiamo in modo deciso e preventivo, il nostro SNS, che tanto valorizziamo, affronterà pressioni sempre maggiori, compromettendo la sua capacità di risposta e l’equità di accesso ai servizi sanitari per le generazioni future”, ha aggiunto, indicando l’alimentazione sana come una strategia di lungo termine per la sostenibilità del SNS.
I prodotti alimentari venduti in Portogallo hanno ridotto di circa il 15% il contenuto medio di sale e del 21% quello di zucchero in cinque anni, senza che i consumatori dovessero cambiare le loro scelte alimentari, rivela il “Relatório da Reformulação dos Alimentos em Portugal — 2018-2023” divulgato dalla DGS.
I dati pubblicati stimano una diminuzione del consumo di circa 18 tonnellate di sale e di 7.400 tonnellate di zucchero, a seguito dell’accordo di riformulazione stipulato tra la Direção-Geral da Saúde, l’industria alimentare e la distribuzione per diminuire il contenuto di questi nutrienti in diversi prodotti alimentari.
L’analisi ha considerato, nel caso del sale, le patatine fritte e altri snack salati, pizze e cereali per la colazione, mentre la riduzione progressiva dello zucchero è stata valutata anche in questi ultimi, nonché in bevande gassate, nettari, yogurt, latte fermentato e latte aromatizzato.
La riduzione globale verificata, tra il 2018 e il 2023, è stata del 14,8% nel contenuto medio di sale e del 20,8% nel contenuto medio di zucchero.
Secondo il rapporto, 8 delle 11 categorie di prodotti alimentari analizzate hanno superato gli obiettivi definiti nei protocolli di riformulazione nutrizionale.
Inoltre, grazie a un accordo specifico con la distribuzione alimentare, è stato possibile ridurre il contenuto di sale nel pane, nelle zuppe e nei pasti preconfezionati pronti da consumare.