José Sócrates nega di aver ricevuto denaro tramite il cugino

José Sócrates nega di aver ricevuto denaro tramite il cugino
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“Non ho mai ricevuto alcun denaro da mio cugino José Paulo per me”, ha dichiarato José Sócrates rispondendo al procuratore Rui Real su presunte consegne di contante nel 2006 e 2007, in ‘tranche’, di un totale di due milioni di euro, provenienti dalla sfera del Grupo Espírito Santo (GES).

 

L’importo sarebbe stato originariamente trasferito da un altro imputato, l’imprenditore Helder Bataglia, su conti in Svizzera e, nello schema, avrebbe partecipato anche Francisco Canas, morto nel 2017 e che, alla data della morte, era uno dei principali imputati nel processo “Monte Branco”, per sospetto di aver utilizzato un cambio valuta a Lisbona per aiutare a riciclare milioni di euro all’estero.

Oggi, l’ex primo ministro (2005-2011) ha assicurato che la prima volta che ha sentito parlare di Francisco Canas è stata durante l’operazione “Monte Branco”.

José Sócrates è stato interrogato sul presunto ricevimento di denaro nell’ambito del blocco sulla strategia della ex-Portugal Telecom (PT) in Brasile, uno dei dossier nei quali sarebbe, secondo il Pubblico Ministero, stato corrotto, per favorire gli interessi del GES.

Tuttavia, le questioni più precise sui presunti tangenti legati a questa e altre questioni sono state, vista la strategia adottata dal tribunale per la conduzione dell’interrogatorio all’ex governatore, rinviate a un momento successivo.

All’inizio del terzo giorno di deposizione, José Sócrates ha ribadito di “non avere relazioni dirette con gli azionisti della PT”, compreso l’ex banchiere Ricardo Salgado, e ha insistito che, nonostante la ‘golden-share’ detenuta nella società di telecomunicazioni, non aveva potere per dare indicazioni agli investitori.

L’ex capo del Governo ha inoltre accusato i procuratori di voler chiarimenti di natura politica e non penale, dopo essere stato interrogato sul perché lo Stato avesse usato tale meccanismo per bocciare le decisioni della PT.

“Non so se siamo in un processo giudiziario o in parlamento, perché in parlamento noi valutiamo il merito delle decisioni, qui trattiamo di crimine”, ha sottolineato.

José Sócrates risponde per 22 crimini, tra cui tre di corruzione e 13 di riciclaggio di denaro.

Il processo conta, in totale, 21 imputati, che rispondono complessivamente di 117 crimini.

Il processo è iniziato il 3 luglio, presso il Tribunale Penale Centrale di Lisbona, con oltre 650 testimoni convocati.

Gli imputati in generale hanno negato la pratica di qualsiasi illegalità.

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