Diogo Moura (CDS-PP) è stato ascoltato nel primo pomeriggio dalla 4ª Commissione Permanente dell’Assemblea Municipale di Lisbona a proposito di due petizioni riguardanti problemi di rumore nei locali notturni della freguesia della Misericórdia, che copre zone come il Bairro Alto, la Bica e il Cais do Sodré.
Una delle petizioni, con 301 firmatari, si intitola “Contro l’Eccesso di Rumore nella Freguesia della Misericórdia” e un’altra, con 197 firmatari, chiede la chiusura dei bar Vago e Lisa, situati nel Bairro Alto.
“Da decenni la freguesia della Misericórdia, specialmente nelle zone del Bairro Alto e di São Paulo, ma non solo, soffre di una iperspecializzazione nel commercio di ristorazione e bevande. La mancanza di pianificazione commerciale ha portato a numerosi problemi nella vita quotidiana degli abitanti”, si legge nel testo della petizione contro l’eccesso di rumore.
Nel caso della petizione che chiede la chiusura di due bar, i firmatari avvertono dei problemi di rumore, dato che offrono musica dal vivo, e dell’accumulo di spazzatura nelle strade circostanti.
Nell’intervento iniziale, Diogo Moura ha riferito che lo scorso anno sono stati effettuati nel Bairro Alto 811 controlli e solo quest’anno sono già state effettuate 2.138 azioni, portando in alcuni casi a restrizioni di orario.
“Stiamo ancora lavorando con il Turismo di Lisbona per creare azioni mirate ai turisti sui comportamenti da adottare in queste aree, che hanno una forte concentrazione di animazione notturna. Il rispetto dovuto per i residenti”, ha sottolineato.
Riguardo ai due locali di intrattenimento notturno menzionati nella petizione, l’amministratore ha detto che entrambi sono stati soggetti a processi di restrizione temporanea degli orari di apertura, poiché è stato verificato che operavano con porte e finestre aperte, emettendo musica amplificata verso la strada.
Interrogato sulla possibilità che questi stabilimenti possano avere restrizioni di orario definitive o sanzioni più severe, Diogo Moura ha ammesso l’esistenza di vincoli giudiziari, che rendono il processo “più burocratico”.
“Dal momento in cui il Comune prende una decisione di restrizione, sia essa temporanea o definitiva, la maggior parte va in tribunale o nel giorno in cui inizia una restrizione entra un provvedimento cautelare e automaticamente il processo si ferma”, ha lamentato.
Diogo Moura ha fatto presente che ci sono procedimenti che rimangono fermi in giustizia tra nove mesi e un anno.
“Come ho detto, le azioni della Polizia Municipale in termini di azioni di controllo e denunce sono più che raddoppiate, ma spesso abbiamo queste questioni e, ovviamente, causa anche una grande frustrazione alle nostre forze dell’ordine. Potremmo anche voler abbreviare qualcuna di queste procedure, ma devono rispettare il procedimento amministrativo”, ha avvertito.
L’amministratore ha anche sostenuto la necessità di una revisione del Regolamento Generale del Rumore, datato 2007, ritenendo che negli ultimi 18 anni siano emerse “nuove fonti di inquinamento acustico”.
“Penso che la legge debba essere modificata, guardando a questa nuova realtà, alle nuove fonti di rumore. Attraverso questa adeguazione della legge generale, potremo avere misure concrete municipali da applicare nella città di Lisbona”, ha sottolineato.