Una nota inviata oggi ai lavoratori, a cui l’agenzia Lusa ha avuto accesso, indica che il presidente della ULSSM, Carlos Martins, “ha richiesto l’autorizzazione superiore per avviare procedure legali di modifica nella costituzione dell’organo massimo dell’istituto”.
Il comunicato interno riferisce che le modifiche includono il “cambio del direttore clinico per le cure sanitarie ospedaliere e della direttrice clinica per le cure sanitarie primarie”, che è in regime di sostituzione, così come l’entrata di un nuovo membro esecutivo, il che permetterà di completare la composizione legalmente prevista.
Secondo la nota di chiarimento, il direttore clinico per le cure sanitarie ospedaliere della ULSSM, il medico Rui Tato Marinho, “non è stato licenziato o esonerato, né ovviamente sostituito nelle sue funzioni”.
Il consiglio di amministrazione riferisce inoltre che il processo avviato per le modifiche nella sua composizione è “normale nella vita delle istituzioni” e “non ha nulla a che vedere con audit o inchieste realizzate o in corso” nell’unità sanitaria.
Il presunto sfruttamento del Sistema Integrato di Gestione degli Iscritti per Chirurgia (SIGIC), che avrebbe permesso a un medico dermatologo di ricevere centinaia di migliaia di euro per operare pazienti di sabato, ha portato il presidente della ULSSM ad avviare audit e sospendere la produzione aggiuntiva di interventi di dermatologia.
Mercoledì, quando è stato ascoltato nella commissione parlamentare della Salute, Carlos Martins ha riconosciuto che la decisione di sospendere la produzione aggiuntiva di dermatologia “non è stata affatto facile”, sostenendo che circa mille pazienti erano in lista d’attesa.
Le chirurgie aggiuntive in questo servizio saranno riprese “quando saranno soddisfatte le condizioni”, una decisione che è stata affidata alla nuova direttrice ad interim della dermatologia, ha detto ai deputati il responsabile della ULSSM.