Sindicato dos Registos e Notariado considera proposta do Governo “regresso”

Sindicato dos Registos e Notariado considera proposta do Governo "regresso"
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In seguito a una serie di incontri con la ministra della Giustizia, Rita Alarcão Júdice, il presidente del STRN, Arménio Maximino, ha dichiarato all’agenzia Lusa che la proposta presentata costituisce un regresso perché “non risponde ai problemi che il settore sta attraversando e non si avvicina minimamente a quanto il PSD ha difeso nel 2023”, quando era all’opposizione.

 

I sindacati del settore dei registri e notariato si sono riuniti oggi pomeriggio con i rappresentanti della Giustizia e dell’Amministrazione Pubblica per negoziare le carriere speciali di conservatori e ufficiali di registri, processo negoziale iniziato all’inizio dell’anno, ma sospeso a maggio a causa della caduta del Governo e delle nuove elezioni legislative.

Il leader sindacale afferma che nel 2023 il PSD ha raccomandato all’esecutivo guidato dal socialista António Costa “un numero considerevole di misure ritenute urgenti e che ora sta ignorando, in un atto di grande ipocrisia politica”.

Arménio Maximino ha assicurato a Lusa che il STRN “non mancherà di presentare una controproposta” e che, se il Governo non riconsidererà questa posizione iniziale, non ci sarà altra alternativa che adottare misure di lotta più dure, che potranno includere manifestazioni e scioperi.

Il sindacalista chiede che l’esecutivo (PSD/CDS-PP) implementi le misure raccomandate nel 2023, “poiché solo così si contribuirà alla credibilità delle istituzioni democratiche”.

Secondo Arménio Maximino, se sarà necessario inasprire le forme di lotta, ricorrendo a manifestazioni e scioperi, queste mirano a inserire tra le priorità del Governo politiche che risolvano i problemi che affliggono i cittadini e le aziende e che influiscono sul settore economico.

Dopo un primo incontro lo scorso 11 febbraio, il Ministero della Giustizia ha annunciato di aver raggiunto un accordo con gli otto sindacati rappresentativi del settore per un protocollo negoziale volto a rivedere lo statuto retributivo e il modello di valutazione della carriera.

Questo martedì si sono seduti al tavolo delle trattative la ministra della Giustizia, Rita Alarcão Júdice, la segretaria di Stato per l’Amministrazione Pubblica, Marisa Garrido, e i rappresentanti di nove strutture sindacali.

Erano presenti all’incontro i sindacati: ASCR – Associazione Sindacale dei Conservatori dei Registri; FNSTFPS – Federazione Nazionale dei Sindacati dei Lavoratori nelle Funzioni Pubbliche e Sociali; SNR – Sindacato Nazionale dei Registri; SINTAP – Sindacato dei Lavoratori dell’Amministrazione Pubblica e delle Entità con Fini Pubblici; FESAP – Federazione dei Sindacati dell’Amministrazione Pubblica e delle Entità con Fini Pubblici; STFPSN – Sindacato dei Lavoratori delle Funzioni Pubbliche e Sociali del Nord; STE – Sindacato dei Tecnici dello Stato; STRN – Sindacato dei Lavoratori dei Registri e del Notariato; PRAS – Professionisti dei Registri e Associazione Sindacale.

Il settore dei registri e notariato è stato al centro delle cronache nelle ultime settimane a causa dell’incapacità di risposta alle richieste di cittadinanza, che il Sindacato dei Lavoratori dei Registri e Notariato prevede si aggraverà con le modifiche legislative promosse dal Governo.

Il sindacato ha stimato in circa 700 mila le richieste pendenti nei servizi dei registri e notariato, ma dati ufficiali divulgati nel fine settimana sul Portale della Giustizia indicano che nel primo semestre c’erano circa 515 mila richieste pendenti presso l’Istituto dei Registri e Notariato (IRN).

Il sindacato ha inoltre evidenziato la mancanza di 266 conservatori dei registri e di 1.867 ufficiali di registrazione, avvertendo che i posti vacanti nei concorsi precedenti non sono stati riempiti a causa della scarsa attrattività delle carriere.

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