“Siamo in processo di audizione e se l’RJIES che sarà approvato dall’Assemblea della Repubblica seguirà la linea proposta dal Governo, riteniamo ci siano le condizioni per avere una carriera unica”, ha spiegato Fernando Alexandre.
Il ministro dell’Istruzione, Scienza e Innovazione ha parlato ai giornalisti a margine dell’Encontro Ciência 2025, che si sta svolgendo presso la NOVA School of Business and Economics, a Carcavelos, dove, durante la mattina, la segretaria di Stato Helena Canhão aveva già menzionato la possibilità di creare, nel 2026, una carriera unica.
Interrogato se l’intenzione fosse quella di sostituire gli attuali statuti della Carriera Docente Universitaria e del Personale Docente dell’Istruzione Politecnica, Fernando Alexandre ha confermato aggiungendo anche lo Statuto della Carriera di Ricerca Scientifica, creato ad aprile.
Secondo il governante, si tratta di una carriera unica con profili differenti: “C’è un profilo per la ricerca, un profilo politecnico e un profilo universitario, e saranno le istituzioni a definire i criteri per ciascuno di questi profili”.
Anche il prossimo anno, il Governo intende rivedere la Legge della Scienza e, senza fornire dettagli, il ministro ha dichiarato che sarà subito creato un gruppo di lavoro per “riflettere sull’organizzazione del nostro sistema nazionale di scienza e tecnologia”.
Sottolineando la necessità di chiarire il ruolo di ogni ente, Fernando Alexandre ha spiegato che l’obiettivo è avere un sistema scientifico e di innovazione “maggiormente allineato con i cambiamenti che stanno avvenendo in Europa e che risponda meglio alle sfide della società portoghese”.
Il ministro dell’Istruzione ha partecipato oggi al primo giorno dell’Encontro Ciência 2025, in una sessione dedicata alle partnership della Fundação para a Ciência e Tecnologia (FCT) con università statunitensi, in cui ha elogiato la collaborazione tra le istituzioni dei due paesi.
“Per questo Governo, è stato molto chiaro sin dall’inizio che dovevamo preservare queste partnership. Abbiamo un rapporto di 20 anni con queste università americane di riferimento che non poteva essere gettato via”, ha sottolineato.
A marzo, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo modello di governance della quarta fase delle partnership con la Carnegie Mellon University, il Massachusetts Institute of Technology, la University of Texas at Austin e la University of Berkeley, con la creazione di due organi nazionali di monitoraggio e valutazione.
L’obiettivo è garantire una “visione aggregante e integrata delle partnership, l’uguaglianza di opportunità nella partecipazione di istituzioni, scienziati e aziende nazionali, la responsabilità e il coinvolgimento di diverse aree governative”, ha spiegato all’epoca l’esecutivo.